Galleria di Diana, Reggia di Venaria (TO)
Categoria: Stucchi
Luogo: Reggia di Venaria
Oggetto: Restauro stucchi
Descrizione: CONDIZIONI GENERALI DELLA GALLERIA PRIMA DELL'INTERVENTO
Tutti gli elementi decorativi e le superfici (sono escluse le parti piane) esistenti all'interno della Galleria di Diana cui saranno oggetto del nostro intervento di restauro si presentano interamente ricoperti da uno spesso strato (1,5 – 2 mm) di pittura acrilica color avorio, applicata durante il precedente restauro eseguito alla Galleria stessa nel 1961. L'intero apparato di stucchi (circa 3500 mq.), presenta in alcune zone delle formazioni di sali dovute a vecchie infiltrazioni dalla volta ed a umidità di risalita dalle pareti. Queste formazioni, erodendo soprattutto i rifacimenti in scagliola inseriti nel restauro precedente, hanno causato un deterioramento tale da determinare crolli di parti in aggetto e reso pericolanti alcuni stucchi.
Per una descrizione più accurata, è necessario suddividere la Galleria in 3 moduli : parete (NE – SW), volta e absidi.
PARETI SW-NE
Nella parte bassa delle pareti, troviamo i basamenti rifatti quasi interamente in scagliola durante il restauro eseguito nel 1961. Questi si presentano in condizioni particolarmente gravi dal punto di vista della conservazione a causa della presenza di sali e una deteriorazione che interessa le porzioni di malta originale rimasta, ma soprattutto, le parti in scagliola rifatte nel restauro precedente. Le superfici dei basamenti si presentano gran parte abrase tanto che in certi punti si nota la paglia usata come legante nell'impasto della scagliola.
La zoccolatura dei basamenti è costituita da una malta cementizia, la quale ha contribuito nella formazione dei solfati. Le superfici degli sguanci delle porte-finestra, si presentavano anch'esse molto deteriorate con diverse crepe, buchi e abrasioni; si rileva inoltre la presenza diffusa di lacerti in cemento eseguiti nel restauro del '60.
Gli elementi decorativi dovevano essere ripuliti dallo strato avorio di ridipintura, ma anche le superfici piane dovevano essere rettificate in quanto fossero molto ruvide in diversi punti. Attraverso alcuni saggi effettuati con bisturi si sono notati notevoli fenomeni di sgretolamento della scagliola, anche qui presente nella maggior parte degli sguanci. Questo lascia pensare per i rifacimenti apportati in gesso, al totale stato di degrado che si deve essere presentato nella Galleria prima dei lavori del 1961.
La parte sovrastante i basamenti fino al cornicione presenta zone di stucco originale alternato a imponenti ricostruzioni in scagliola. Le superfici presentano gruppi di lesene che incorniciano grandi pannelli su cui in alcuni casi, lasciano intravedere il colore ocra soprastante originale. In generale queste zone (da basamento a cornicione) sulle pareti, risultano nella Galleria quelle meno intaccate dai danni di umidità, e dal deterioramento avvenuto nel tempo presente sul resto della Galleria stessa. Per una analisi più attenta peró, si dovrà attendere la completa rimozione dello strato acrilico presente su tutti i decori.
VOLTA
Anche sulla volta sono numerose le zone dove si rileva la formazione di sali, i quali nel tempo hanno causato la corrosione degli stucchi originali rimasti. Altri danni rilevati in generale sulla volta, sono la presenza diffusa di fessurazioni negli elementi in scagliola ricostruiti ed anche la caduta di parti decorative in aggetto con fenomeni di decoesioni e sbriciolamento di parti originali e non.
ABSIDI
Probabilmente sono quelle più intaccate da umidità ed infiltrazioni, e sono anche le parti della Galleria dove nel restauro del 1961 sono state ricostruite quasi completamente in scagliola.
Descrizione degli interventi eseguiti
L'intervento di restauro è iniziato con il prelievo di tutta una serie di campioni di scaglie del colore di rifacimento soprastante a tutte le superfici, assieme ad una serie di frammenti di intonaco originale e di scagliola, al fine di analizzarle in laboratorio (Rankover), ed avere cosí una più approfondita conoscenza dei materiali che si andavano a sottoporre alle operazioni necessarie per il recupero e restauro di tutte le superfici presenti nella Galleria stessa. Una volta ottenute le informazioni date dalle analisi, si è iniziato con dei test di solubilità della ridipintura acrilica esistente, al fine di individuare i materiali e la tecnica migliore.
L'operazione di rimozione dello spesso strato è stata eseguita successivamente con l'applicazione sulle superfici di un prodotto decapante a base d'acqua, il quale dopo alcuni minuti veniva rimosso attraverso uso di getti di vapore a 100 gradi, spruzzati a 6 atmosfere da un apparecchio messo a punto dalla nostra ditta. Per impedire il ristagno di dannosi accumuli di umidità nell'ambiente, veniva utilizzata una grossa ventola, con funzione anche di mandare aria calda, al fine di far asciugare in tempo breve le superfici stesse. La rifinitura di asporto del rifacimento, e della pulitura, veniva eseguito con aiuto di bisturi e spatoline, ed in alcuni casi anche con tamponi imbevuti di solvente (nitro). Questo tipo di operazione, è stato utilizzato su tutte le superfici della Galleria al fine di rimuovere in modo totale il rifacimento acrilico presente, tranne sui punti dove la ridipintura era stata rimossa precedentemente (parti piane), e sui punti dove essendo particolarmente degradate le superfici per la presenza di sali, si è dovuto intervenire con cautela in modo manuale.
Le operazioni successive applicate sono state quelle che riguardano gli studi cromatici e quelli dell'intonaco, il trattamento delle zone intaccate dai sali, gli incollaggi di elementi pericolanti. I passaggi successivi riguardano la ricostruzione di cornici , di rimodellature di decorai mancanti, ricostruzione di calchi ed elementi decorativi mancanti. Questi sono stati eseguiti attraverso uso di gomma siliconica per la costruzione del negativo. Per assicurare l'ancoraggio alla volta, sono stati inseriti negli stessi fino alla struttura della volta stessa, dei perni in fibra di vetro, annegati in resina bicomponente.
Prima delle stuccature è stato impiegato come consolidante delle malte il prodotto della microemulsione acrilica altamente aspirante. Successivamente è stata effettuata l'operazione del rinzaffo e dell'arriccio delle lacune. L'operazione di reintegrazione pittorica della superfici originali è stata effettuata con velature di colore composti da calce e da pigmenti in polvere stemperati in precedenza in acqua demineralizzata. L'ultima operazione trattata riguarda quella delle superfici in scagliola.