Palazzo Ottolenghi, Asti (AT)
Categoria: Interventi di restauro complessi
Luogo: Asti
Oggetto: Restauro facciata Palazzo Ottolenghi (AT)
Descrizione:
Il restauro ha incluso alcune parti appartenenti alla facciata del Palazzo Ottolenghi, quali: i 5 balconi in marmo, uno centrale maggiore e due laterali per entrambi le parti minori; le paraste del portale centrale, le inferriate delle bocche di lupo in metallo, il portone ligneo principale, la lapide commemorativa in marmo, le scritte in ottone e infine il basamento di facciata in pietra.
Balaustre e portale lapideo
Le balaustre dei balconi sono costituite da pilastrini e cornicette mentre il portale centrale presenta delle lesene bugnate con cornicione soprastante. In generale si presentavano in pessimo stato di conservazione a causa del decadimento del materiale lapideo dovuto all'aggressione degli agenti atmosferici quali gelo e disgelo; vi erano diverse fessure più o meno profonde, lacune ed erosioni di varie entità; la superficie era ricoperta da colore a biacca e diverso deposito superficiale prodotto da smog, polvere, guano di piccioni e muschio.
In superficie si è provveduto ad asportare lo sporco incoerente con l'utilizzo di spazzole e pennelli; in seguito è stata eseguita l'asportazione degli strati a biacca soprammessi con l'utilizzo di prodotto in gel decapanante steso con pennello e lasciato agire per alcuni minuti tale da poter consentire al prodotto di ammorbidire e rendere meno difficoltosa l'asportazione definitiva del materiale. La rimozione dei residui è stata resa poi possibile utilizzando tamponi di cotone imbevuti di solvente nitro, oltre ad attrezzi manuali tipo bisturi a lama fissa e raschietti.
Per completare il recupero della superficie originale, si è resa necessaria peró una seconda fase di pulitura effettuata in questo caso mediante la tecnica di microsabbiatura (sistema IBIX) in grado di rimuovere correttamente la consistente patina scura che continuava a persistere superficialmente. Dove il materiale lapideo presentava fenomeni di deterioramento e disgregazione, è stato effettuato il consolidamento delle parti con iniezioni di resina acrilica, e resina epossidica bicomponente. Alcune vecchie stuccature effettuate con cemento non più idonee per composizione o morfologia sono state rimosse meccanicamente utilizzando piccoli scalpelli e martellini. Le numerose mancanze di parti lapidee e le crepe, sono state stuccate a livello con malta a base di calce aerea addittivata, miscelata con inerti e polvere di marmo finissima; per le parti di modellato mancanti di notevole grandezza sono stati effettuati dei calchi in gomma siliconica, e le parti sono state ricostruite con la stessa malta. Le integrazioni sono state velate con colori chimicamente stabili al fine di restituire l'unità di lettura della superficie.
Il marmo è stato successivamente trattato anche attraverso biocida, adatto contro la riformazione di attacchi di microrganismi autotrofi. Per concludere sulla superficie sono state stese ripetute applicazioni a pennello di protettivo-consolidante ad azione idrorepellente a base di silicato di etile, per rallentarne il degrado successivo.
Le inferriate
Le inferriate delle bocche di lupo erano ricoperte da più strati di vernici protettive; il ferro era intaccato in molti punti da corrosione dovuta a ruggine e da numerose lacune di parti decorative; in particolare le foglie erano mancanti oppure piegate in diversi punti. Tutti gli elementi metallici sono stati oggetto di microsabbiatura (sistema IBIX); le parti deformate sono state posizionate correttamente, mentre la parti mancanti sono state ricostruite mediante forgiatura da parte di un fabbro e messe in opera con saldature. Per finire, sulle superfici è stato steso un trattamento passivante della ruggine, e successivo protettivo ferromicaceo.
Portale ligneo d'ingresso
Il portale ligneo in noce risulta lavorato con formelle in bassorilievo ed arricchito con cornicette scolpite in rilevo. La superficie risultava peró coperta da uno spesso strato di polvere sudicio e da vernici protettive applicate in precedenti interventi manutentivi; vi erano inoltre danni anche gravi causati dal passaggio nell'androne di camion che avevano provocato lesioni sulle cornici. La ferramenta, ancora originale, risultava in discrete condizioni e con scarsa funzionalità.
Il legno originale è stato pulito dagli strati soprammessi di sporco e dai vecchi protettivi alterati; l'operazione è avvenuta mediante impacchi di prodotto decapanante e tamponi di solvente nitro e trementina. Il legno interessato, da insetti xilofagi, è stato trattato con liquido antitarlo (Xilamon) iniettato e applicato a pennello, mentre il consolidamento del legno è stato effettuato con applicazioni a pennello di Paraloid diluito al 3%; le sbrecciature del legno rotte sono state consolidate ed incollate con colla ad origine vinilica, mentre le parti rotte mancanti sono state ricostruite con inserti lignei della stessa qualità del legno originale; successivamente su tutta la superficie è stato applicato un protettivo non alterabile nel tempo in grado di proteggere il manufatto anche dai raggi ultravioletti dannosi per il legno medesimo.
Lapide commemorativa
La lapide è realizzata in marmo grigio impreziosita dalla scritta con lettere in ottone. Le superfici presentavano depositi di sporco e problemi di degrado superficiale dovuti al graduale deterioramento del materiale lapideo interessato da microfessure e problemi di accentuata porosità causata dal dilavamento meteorico oltre agli sbalzi di temperatura climatici; le scritte si presentavano ossidate; un angolo della parte alta della lastra era rotta ed era inoltre mancante anche un perno decorativo di fissaggio.
E' stata cosí effettuata la pulitura a secco dei marmi con pennellesse e spazzole di ferro per rimuovere la polvere ed i depositi incoerenti. La rimozione della patina superficiale di smog e le macchie scure di sudicio è stata effettuata attraverso impacchi a base di soluzioni di carbonato d'ammonio e acqua demineralizzata. La borchia mancante è stata riprodotta attraverso un calco di gomma siliconica in cui è stata colato all'interno la resina bi-componente per stampi; è stata inoltre dorata ed antichizzata come quelle originali; l'angolo della lapide staccato e mal incollato è stato rimosso e reincollato correttamente facendo aderire perfettamente le parti.
Le lettere in bronzo sono state pulite con spazzolini e con tensioattivi; le fessure e le lacune sono state stuccate con impasto composto da polvere di marmo bianco finissimo e polvere di calce additivata con resina a derivazione acrilica. Sono state ridotte le interferenze visive delle piccole lacune stuccate con leggere velature a base di colori ad acquerelli legati con silicato di potassio; per finire è stato applicato un protettivo finale a base di silicato di etile.
Zoccolo in pietra
La pietra dello zoccolo risultava scurita a causa di una patina superficiale composta da smog e depositi di varia entità. La superficie è stata pulita con microsabbiatura effettuata con sistema IBIX ed inerte Garnet. Le fessure sono state stuccate con impasto a base di grassello di calce e sabbia. La protezione superficiale è stata ottenuta con applicazione di consolidante idrorepellente.